"C’era un tronco ricche fronde, d’olivo, dentro il cortile, florido, rigoglioso; era grosso come colonna: intorno a questo murai la stanza, finché la finii, con fitte pietre, e di sopra la copersi per bene, robuste porte ci misi, saldamente commesse. E poi troncai la chioma dell’olivo fronzuto, e il fusto sul piede sgrossai, lo squadrai con il bronzo bene e con arte, lo feci dritto a livella, ne lavorai un sostegno e tutto lo trivellai con il trapano. Cosí, cominciando da questo, polivo il letto, finché lo finii, ornandolo d’oro, d’argento e d’avorio. Per ultimo tirai le corregge di cuoio, splendenti di porpora. Ecco, questo segreto ti ho detto: e non so, donna, se è ancora intatto il mio letto, o se ormai qualcuno l’ha mosso, tagliando di sotto il piede d’olivo”. Così parlò, e a lei di colpo si sciolsero le ginocchia ed il cuore, perché conobbe il segno sicuro che Odisseo le diceva; e piangendo corse a lui, diritta, le braccia gettò attorno al collo a odisseo e gli baciò il capo. Odissea, Libro XXIII, 190-208 |
Caratteristiche dell'olio
Olea omnium plantarum prima
Columella – De Re Rustica. I Sec. AD Esiste un legame quasi misterioso tra l’uomo e l’olivo. In tutte le civiltà affacciate al bacino Mediterraneo, l'olivo è stato sempre ritenuto un albero sacro e l'olio estratto dai suoi frutti utilizzato non solo come alimento, ma anche per scopi religiosi, rituali, iniziatici, per la pulizia personale, per curare, per illuminare. Un legame che è sugellato, anche simbolicamente, con l’inizio stesso della vita della civiltà: l’olivo nel becco della colomba che annuncia a Noè l’inizio della storia dopo il diluvio rappresenta la vita e la speranza. Zeus affida la città di Atene e l’Attica ad Atena che gli porta in dono un ulivo, che viene preferito allo splendido cavallo donato da Poseidone. Ercole porta il seme dell’olivo dagli Iperborei per piantarli ai piedi del monte Olimpo: e con serti di quegli olivi vengono incoronati i vincitori delle Olimpiadi. Anche per gli Egizi l’olivo è considerato un dono degli dei. Gli Ebrei lo adoperavano per "ungere" il loro re e nell’antico testamento l’olio rappresenta sempre la benedizione divina, il legame tra l’uomo e Dio e tra la morte e la vita. Attaverso le loro navi mercantili i Fenici, cui si deve la definizione di “oro liquido”, e Greci diffusero l’olio ed il suo commercio a tutto il Mediterraneo. Il cristianesimo raccoglie tutte queste eredità e il valore sacro dell’olivo e dell’olio non vanno persi. L’olio unisce l’uomo al divino: ricordiamo che Messia in ebraico e Kristos in greco significano Unto. Al di là di questi aspetti religiosi, simbolici, culturali, l'olio d'oliva rappresenta un pilastro della civiltà greca e romana diventando un elemento fondamantale della agricoltura mediterranea e della tradizione alimentare, per l’indiscusso valore nutrizionale connesso alla sua composizione chimica e per le caratteristiche organolettiche esaltate dal suo impiego come condimento. |